Quello che proponiamo è uno dei
modelli più semplici di
calzatura celtica: composto da un unico
pezzo di pelle, è solido e realizzabile in poco tempo. Lungi da
noi cimentarci in una vera e propria archeologia sperimentale, qui
si vuole solo dare una indicazione valida in stile «fai-da-te» per
completare il proprio vestiario storico con un accessorio
fondamentale… troppo spesso trascurato!!
NB - Per venire incontro alla sensibilità dei nostri piedi
moderni, potrete aggiungere una soletta di cuoio o juta
all’interno e/o una suola di cuoio (reperibile dal calzolaio).
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OCCORRENTE
Procuratevi:
-
una pezza di pelle 50 x 60
cm dello spessore di 1,5 - 2 mm;
-
delle strisce di cuoio,
spesso di almeno 130-150 cm di lunghezza (oppure delle
stringhe di cuoio facilmente reperibili al supermercato);
-
del filo da cucito
robusto;
-
aghi (consigliati quelli
da lana);
-
un trincetto da cuoio (ma
un cutter andrà bene lo stesso);
-
una lesina (o una
fustellatrice, o al limite un chiodo piccolo e uno grande);
-
un foglio da disegno A3.
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1]
Riportate il cartamodello sul foglio, tenendo presente che,
per una scarpa numero 42-43, avremo una lunghezza di 37 cm e
una larghezza di 24 cm nella parte di massima estensione. Per
numeri di piede diversi, ingrandite o rimpicciolite in
proporzione, anche a seconda delle fattezze del vostro
piedino… (per esempio, se avete il collo alto abbondate nella
larghezza).
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2]
Appoggiate il cartamodello sulla pelle e posizionatelo in modo
da sprecare meno pelle possibile: state sui bordi! Tagliate
lungo il suo contorno con il trincetto
(vedi foto).
Qualora siate alla vostra prima esperienza ‘artigianale’
segnate il contorno sulla pelle con un pennarello prima di
tagliare. Per realizzare l’altra calzatura ripetete
l’operazione con l’accortezza di ribaltare il cartamodello.
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3] Segnate
i punti dove andrete a praticare i fori per le stringhe,
quindi bucate utilizzando la lesina (oppure la fustellatrice,
o il chiodo grande).
Sempre con la lesina o con la fustellatrice – oppure
utilizzando lo strumento della foto, il chiodo piccolo –
praticate dei forellini lungo i margini della parte posteriore
della calzatura, in corrispondenza delle crocette e dei ‘punti
neri’ che vedete disegnati sul cartamodello |
4]
Sovrapponete i due lembi laterali facendo coincidere i
forellini, quindi cuciteli.
Piegate la linguetta centrale all’interno della calzatura e
cucitela ai due lembi precedentemente uniti. (foto 1).
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5] Partendo
dal «petalo» con due fori (quello che dovrebbe risultarvi al
centro, in punta), infilate la stringa in entrambi
dall’esterno verso l’interno, poi interno–esterno,
esterno-interno per i due «petali» successivi a destra e a
sinistra (vedi foto). |
6]
Continuate incrociando normalmente come con delle scarpe
sportive fino all’ultimo petalo, dove la stringa risulterà
all’esterno. A questo punto non incrociate più e proseguite
interno / esterno / interno / esterno… (sarete arrivati sul
lato, nella parte finale della calzatura). Legate dietro il
tallone e tagliate l’eventuale parte in eccesso. Fatto!! |
NB: Se avete bisogno di ulteriori
chiarimenti o consigli, scrivete al Popolo di Brig:
rig@savatage.it
In alternativa potete visitare la nostra
zona
shop riservata alle creazioni degli artigiani.
Scarpe celtiche antiche: il «modello
Hallstatt»
Testo a cura della redazione di
Celtica.it
Dove possiamo trovare gli spunti
e le immagini per realizzare le scarpe celtiche appena presentate?
Come sempre ci aiuta l’archeologia, grazie alla quale abbiamo le
immagini dei tipi di scarpa più diffusi in antichità e le
informazioni sui materiali usati: pelle, cuoio o fibre naturali.
Troviamo queste ‘dritte’ osservando le statue e i bassorilievi
dove i Celti sono raffigurati (un esempio celebre è il calderone
di Gundestrup), ci sono gli esemplari di calzature ricostruiti in
vari musei europei e ci sono ritrovamenti eccezionali come le
calzature integre scavate nelle miniere di sale di Halstatt, in
Austria.
Ecco alcune scarpette di epoca halstattiana molto simili al nostro
modello fai-da-te.
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Questo sandalo si
è conservato grazie al sale di miniera e ha attraversato i
secoli in ottime condizioni dall’Età di Hallstatt (VII-V sec.
a.C.) ai giorni nostri. Il reperto, ritrovato sul Dürnnberg, è
conservato ed esposto presso il
Kelten Museum di Hallein (Austria). |
Altri due modelli
di calzatura celtica ritrovati sempre nelle miniere di
salgemma del Dürnnberg austriaco: si sono conservate “sotto
sale” per oltre 26 secoli e oggi sono conservate ed esposte
presso il
Kelten Museum di Hallein (Austria). |
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