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LA MUSICA CELTICA
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Gli strumenti
dell’Irish Music
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Violini, cornamuse, ma anche arpe, flauti e percussioni: il repertorio
tradizionale si modella proprio sugli strumenti musicali (tratto da "Suoni
d'Irlanda"). |
Vincenzo Zitello:
dal palco di Celtica in Val Veny (Aosta) il grande arpista.
Riprese: Moreno Salvigni - Montaggio: Delia Forte |
Arpa
L’arpa è lo strumento che più degli altri crea un ponte tra l’antica
Irlanda celto-gaelica e il presente. È il simbolo nazionale
dell’Irlanda.
Dal Medioevo a oggi lo strumento continua a presentare una struttura
«triangolare» e nonostante ve ne siano modelli di dimensioni dissimili,
la statura dell’arpa irlandese è inferiore all’arpa utilizzata nella
musica classica.
Le corde dell’arpa irlandese sono in metallo; per ottenere un suono
cromatico fu dotata di tiranti fissati nella parte superiore dello
strumento rendendo così possibile al musicista di effettuare i cambi di
tonalità.
L’arpa più famosa è la «Brian Boru Harp» conservata al Trinity
College a Dublino, lo strumento risale
al XIV secolo.
Puoi approfondire la
conoscenza di questo strumento leggendo la Rivista Celtica, di cui ti
segnaliamo questi articoli:
Celtica N°6
- pagina 19, articolo "Tutti i venti di Celtia"
Celtica N°7
- pagina 19, intervista "incontro con Alan Stivell"
Celtica N°11
- pagina 16, intervista "incontro con Gwenael Kerleo"
Celtica N°11
- pagina 18, articolo "Turlough O'Carolan - l'ultimo grande bardo"
Celtica N°13
- pagina 18, articolo "Arpa Celtica - corde in rete"
Celtica N°16
- pagina 18,
intervista "incontro con Vincenzo Zitello"
Celtica N°19
- pagina 18,
intervista "Deborah Henson-Connan"
Celtica N°19
- pagina 20, articolo "Arpa Celtica" |
La cornamusa
irlandese: Massimo Giuntini illustra la Uilleann Pipe.
Riprese: Moreno Salvigni - Montaggio: David Autunnale
La Duda: la
cornamusa ungherese illustrata da Franco Calanca.
Riprese: Aldo Bonazza - Montaggio: Delia Forte |
Cornamusa
La cornamusa più diffusa in Irlanda è la uilleann pipe, probabilmente
dal nome «union pipe», cioè «pipe dell’unione». In effetti il suono dell’Irish
pipe può ricordare l’unione di due strumenti: il suono della cornamusa
prodotto dal chanter, che viene impugnato, e quello di un organo
prodotto dai regulators, che sono delle canne provviste di chiavi che
il musicista tiene appoggiate sulla gamba destra sopra i bordoni. Le chiavi
vengono suonate a scelta anche attraverso la pressione del palmo.
L’aria nella sacca della uilleann pipe viene spinta da un mantice che
il piper (suonatore di cornamusa) tiene legato sotto il braccio
opposto a quello con cui comprime la sacca. La uilleann pipe è uno
strumento molto complicato da padroneggiare e viene considerato un mondo a
sé nel campo delle cornamuse. La sua origine risale ai primi del 1700.
Per
approfondire questo strumento ti consigliamo il
numero 17 di Celtica.
Puoi
approfondire la conoscenza di questo strumento leggendo la Rivista Celtica,
di cui ti segnaliamo questi articoli:
Celtica N°5
- pagina 16, intervista "incontro con Carlos Nunêz"
Celtica N°6
- pagina 14, intervista "Susanna Seivane e la gaita"
Celtica N°8
- pagina 12, articolo "il Bagèt - la cornamusa delle valli bergamasche"
Celtica N°12
- pagina 10, articolo "Bag Pipes & Web"
Celtica N°13
- pagina 14, intervista "Massimo Giuntini"
Celtica N°17
- pagina 41, articolo "La cornamusa - per chi vuole iniziare a suonare"
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Tannahill Weavers:
in una insolita situazione unplugged a Thiene
(VC) la mitica band scozzese ci regala una dolcissima melodia…
Riprese: Moreno Salvigni e Delia Forte -
Montaggio: Delia Forte |
Violino
Comunemente chiamato “the fiddle”, il
violino irlandese non si differenzia in nessun dato tecnico dal violino
utilizzato per suonare la musica classica. A conferire al fiddle la
sua caratteristica distintiva è il modo di suonarlo. Al di là del repertorio
e delle tecniche di abbellimento utilizzate per interpretarlo, un buon
fiddler (suonatore di violino) lo si riconosce dal modo d’utilizzare
l’archetto. Nell’Irish traditional music l’archetto si deve sentire e
come! L’archetto «picchia», «gratta» e «maltratta» le corde, tutto ciò
conferisce alla musica per violino irlandese un’impronta precisa che la
contraddistingue dall’universo della musica classica. La diffusione del
fiddle è avvenuta dapprima in Italia (metà del XVI secolo) e
successivamente in Irlanda.
puoi trovare
questo video anche all'interno del
VHS
Venigallia 2004>> |
Flook: il mitico
virtuoso quartetto irlandese si presenta al pubblico di Celtica TV.
Riprese: Moreno Salvigni - Montaggio: Delia Forte |
Whistle
I flauti dritti hanno un’origine probabilmente molto remota e hanno
conosciuto una lunga evoluzione nel tempo. Quelli più famosi sono divenuti i
tin whistle, ovvero i flauti di latta. I whistle dispongono di
sei fori e di un’imboccatura a becco, nessun foro sulla parte posteriore
dello strumento. Esistono whistle di diverse dimensioni e intonature,
la scala può raggiungere 2 ottave piene aumentando la pressione del fiato.
L’aspetto semplice dello strumento non deve indurre in inganno: liutai in
tutto il mondo continuano a ricercare possibili sviluppi evolutivi e non
solo nel campo dei materiali (legno, metalli, plastica) con cui li si
costruisce. Il suono del whistle differisce molto da quello del
flauto dolce; il whistle non presenta tutte le possibilità di
sfumature offerte dal suo «fratello maggiore». In realtà è proprio anche dal
suono secco e brillante del whistle che la musica irlandese ricava la
sua caratterizzante «unicità». |
Caroline
Lavelle: una breve intervista alla bionda cantante e violoncellista
anglo-irlandese.
Intervistatore: Andrea Moretti - Riprese: e Montaggio:
Delia Forte |
Voce
Gli etnomusicologi di tutto il mondo indicano
essere la voce il più antico strumento dell’umanità, anch’essa quindi
rientra nel repertorio strumentale d’ogni tradizione culturale. In Irlanda
il repertorio di ballate non risulta così ricco come in Scozia, ma altre
forme espressive canore hanno accompagnato e accompagnano la tradizione. Fra
tutte, quella più singolare e tipicamente irlandese è la tradizione degli
seán nós (vecchio stile, dal gaelico), dove la timbrica vocale
suona molto nasale. Questa peculiare forma canora non prevede
accompagnamento strumentale e non è affatto polifonica. Il singolo
interprete non segue una metrica precisamente definita, ma sceglie di volta
in volta sulla base degli umori e dei contesti dove porre degli accenti
finendo per mutare l’andamento del ritmo. Pochi sono i canti polifonici
tramandatici dal passato e solo in questi ultimi anni vi sono artisti
impegnati a riprendere questa tradizione collettiva di canto.
Nel corso dei secoli si sono sviluppate songs che affrontano
tematiche dell’amore, sociali, esistenziali, religiose, sportive e da pub.
Anche in queste espressioni canore più recenti il ricorso a una certa
nasalità del suono – quasi a ricordare i bordoni d’una cornamusa – sembra di
tanto in tanto emergere, ma non è sicuramente una norma.
Un caso a sé dell’utilizzo vocale è costituito dal lilting. Il
lilting è l’imitazione d’una melodia attraverso la voce. Molto
probabilmente grazie a questo escamotage in passato moltissimi
musicisti – che non erano in grado né di scrivere, né di leggere la musica –
hanno potuto tramandarsi i brani che volevano suonare. Ancora oggi
moltissimi musicisti sostengono che solo dopo aver appreso come «cantare» un
brano sia possibile reinterpretarlo. Il lilting è spesso divenuto
oggetto di scherno nei confronti della musica tradizionale irlandese –
soventemente chiamata “diddley-dee” – ma in realtà saper esprimere
con la voce un brano richiede un’abilità spiccata, perché anche attraverso
la vocalizzazione è possibile eseguire abbellimenti tutt’altro che scontati
e noiosi. |
Riprese:Moreno Salvigni
Montaggio:Delia Forte |
Bones
I bones sono ricavati da costole di
animali, ma possono anche essere costituiti da due pezzi di legno oppure,
come spesso accade, da due cucchiai. Già in antiche citazioni l’uso dei
bones come percussione all’interno della musica tradizionale era
presente. Il musicista posiziona le due ossa nel
palmo della mano tenendone uno fisso e facendovi battere sopra l’altro.
Pur sembrando molto semplice come percussione, l’effetto che i bones
sanno conferire alla musica in alcuni passaggi può risultare prezioso
proprio per l’accentuazione ritmica che lo
strumento riesce a conferire; non stupisce quindi che il ricorso ai
bones sia più frequente nella musica per danza che durante le
session. |
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I nuovi strumenti della tradizione |
Massimo Fava: il
flauto e “l’etichetta celtica”…
Riprese: Moreno Salvigni - Montaggio: Delia Forte |
Flauti traversi
I
flauti traversi utilizzati in Irlanda sono flauti perlopiù in legno dotati
di meccaniche a 8 chiavi. Sono flauti di origine inglese o a imitazione di
quella fantastica scuola di liuteria che si sviluppò in Gran Bretagna sino
alla metà dell’800. Si tratta di flauti utilizzati in origine per la musica
classica – come evoluzione del flauto barocco – e caduti successivamente in
disuso dopo l’introduzione del flauto dotato di meccaniche più sviluppate
inventato da T. Böhm. I suonatori di traditional li preferiscono ai
flauti traversi di metallo perché il loro suono sembra avvicinare molto
l’oboe e l’assenza di chiavi sui fori principali agevola l’esecuzione degli
ornamenti tipici della musica tradizionale irlandese. |
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Bodhrán
Il bodhrán
è un tamburo di struttura molto simile a un setaccio per la farina. La
sua diffusione risale agli anni ’60. In passato, durante le rare occasioni
in cui esso compariva, lo si suonava utilizzando il battere della mano sulla
pelle, tecnica che è stata sostituita dal ricorso a un battente. A causa
dell’uso improprio da parte di molti musicisti inesperti, il bodhrán
è divenuto lo strumento più deriso e denigrato da parte di moltissimi
musicisti. Fortunatamente una nuova generazione di «bodhránisti» si sta
affacciando sulla scena e sembra voler mostrare come in realtà un buon
utilizzo di questa percussione possa ben integrarsi nel discorso
traditional.
Puoi
approfondire la conoscenza di questo strumento leggendo la Rivista Celtica,
di cui ti segnaliamo questi articoli:
Celtica N°7
- pagina 14, articolo "Il Bodhran - un tamburo che non ti esce dalla testa"
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Accordion
La diffusione dell’organetto in Irlanda viene
fatta risalire agli anni Venti quando questo stretto parente della
fisarmonica sostituì in gran parte il suo precedente antenato: il
melodeon. L’accordion, o button accordion, è uno strumento
ad ancia libera che dal momento in cui entrò in scena conobbe un successo
crescente, perché era facile da trasportare, era resistente e il suono ben
udibile. Benché oggi la diffusione dell’accordion sembri essere più
contenuta, questo strumento è divenuto una componente centrale dell’Irish
traditional music. |
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Chitarra
La chitarra, i mandolini, le mandole, il banjo e i bouzouki sono tutti
strumenti di recente acquisizione nella traditional music. La loro
funzione è prevalentemente di accompagnamento: questi cordofoni offrono la
base ritmica alla musica. Recenti sviluppi nell’utilizzo della chitarra
nell’Irish trad si stanno diffondendo grazie alla comparsa d’una
generazione di musicisti molto eclettici. |
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