BESSA. Una miniera d’oro in Piemonte
Il sito la introduce come “miniera d’oro romana” ma alla pagina “Cenni storici” si evidenzia che le aurifondinae (miniere d’oro) prima furono dei Celti e infine dei Romani. Il sito oggi è un parco naturale archeologico unico nel suo genere, conserva incisioni rupestri protostoriche, intorno cresce una fitta vegetazione che ospita animali e particolari insetti.
BIELLA città del faggio Origine gallica.
Il nome della città deriva da “Bugella”, forma latinizzata di un nome preesistente: la radice BUG si riconduce alla radice indoeuropea BHAG o BAG, che indica l’albero del faggio. BUGELLA sarebbe dunque il nome di una località ricca di faggi. Antichissima è l’origine di Biella, nel 1959 si scoprirono i resti di un castelliere gallico risalente alla II Età del Ferro.
CESENA
Il nome in memoria di una tattica gallica. La cittadina romagnola ha origini galliche, umbre o etrusche e si sviluppò intorno a un primo nucleo sul Colle Garampo. Il toponimo ricorda una particolare tattica (la “acesurae”) usata dai Galli Boi per sconfiggere i Romani nella Selva Litana, foresta qui identificata nella vicina foresta del Colle Spaziano.
Escursione nella BESSA celtica
Riserva naturale sul luogo delle miniere d’oro dei Victimuli e dei Salassi, che ricavavano l’oro separato dalla sabbia deviando l’acqua del torrente Elvo. Rimangono molti cumuli di sassi arrotondati che formavano canali, recinti, vasche, strade (dette “bonde”) e anche villaggi. Illustrati i massi erratici e le pietre megalitiche sul territorio.
FERRARA C’era una volta...
l’origine gallica Dai Galli ha tratto ispirazione Carducci nell’Ode dedicata alla città, che si può leggere riportata in parte nel sito. Delle origini galliche rimane un’impronta nella parlata locale e anche nei toponimi. Per esempio, le località di Co-digoro, Co-nsandolo, Co-drea costituiscono il famoso “Trigaboli” di Polibio, dal preesistente nome gallico locale: “tres gabuli” = “tre forcelle”, “tre curve”, “tre capi”, in lingua locale “tri cò”.
I Celti
Luogo virtuale in cui trovare informazioni sulle origini, costumi e religione del popolo celtico.
I Celti di GOLASECCA
Gli indizi che ci raccontano della vita e della cultura dei Golasecchiani provengono dalle loro tombe ritrovate in grande quantità nella zona di Sesto Calende, Golasecca e Castelletto Ticino in Lombardia. Vivevano in villaggi sparsi sul territorio nei pressi dei luoghi delle necropoli, praticavano l’agricoltura, la tessitura e l’allevamento, producendo carne e formaggio
Il cielo degli antichi popoli nordeuropei: Celti e Vichinghi
La storia delle origini della nostra civiltà che studiamo nei libri di Storia ci parla di grandi contributi alla sua evoluzione da parte di culture affascinanti e complesse, quali quella egizia, greca e latina. Esiste, però, anche un grande patrimonio sommerso di conoscenze tradizionali, rimasto nascosto per millenni perché usanze e superstizioni volevano che restassero circoscritte a una ristretta cerchia di persone, e che nessun testo scritto ha tramandato direttamente.
La Société d'Histoire Celtique
è un Circolo Culturale, aperto a tutti gli appassionati di storia celtica, che promuove ricerche, studi, approfondimenti su tutti i differenti aspetti della storia, della cultura e del folklore celtico, sia del passato sia delle eredità ed emergenze dei giorni nostri.
LECCO
Tera dei Liguri e dei Galli Cliccando su Il territorio troviamo un’infarinatura geografico-storica dove si racconta dei primi abitanti dell’area, partendo dai Liguri per giungere ai Celti. Sui Celti ci sono imprecisioni: per esempio, si legge che il toponimo deriverebbe da «Locas, Lucus, Leucos, che equivalgono a campo o paese», ma “lucus” e “leucos” hanno differente significato; tuttavia la proposta complessiva è interessante. Cliccando su Archeologia si aprono alcune schede riassuntive sui ritrovamenti dell’Età del Rame, del Ferro e di epoca longobarda.
Melegnano.net
Sito ricco di notizie sulla storia e le origini dei Celti, permette anche l'utilizzo di un vocabolario Italiano/Celtico. Contiene inoltre articoli su scrittura, lingua, declinazioni, elenco vocaboli celtici, numeri celtici e note sull’eredità linguistica.
MONTE BIBELE
I Galli Boi in Emilia Romagna. I Boi a Monte Bibele, il sito archeologico gallo-etrusco più importante in regione. Una bella relazione a cura del Liceo Scientifico Albert Sabin di Bologna, con la consulenza scientifica di Daniele Vitali, professore di Antichità celtiche all’Università di Bologna.
PAVIA: i Celti alle origini della città
La terra Pavese era abitata da popolazioni Liguri, a nord del Ticino i Liguri si fusero con i Celti a partire dal 400 a.C.
Preistoria sul lago del VIVERONE
In zona sono stati trovati molti reperti preromani, villaggi palafitticoli (scoperti nel 1966), piroghe e altri reperti significativi. Dal V-VI secolo a.C. il territorio fu occupato da un fiero popolo di origine celto-ligure, i Salassi, che iniziarono un’ampia e sistematica attività mineraria. Nel sito: Storia, Luoghi di interesse, Leggende del lago, Geografia e ambiente.
REGGIO EMILIA
La storia della città raccontata dagli alberi. La finestra storica si apre sulla Selva Litana, l’antica foresta dove i Galli sconfissero i Romani, una delle ipotesi sulla sua collocazione geografica la individua a Reggio Emilia. Parla anche di Celti e Druidi questo sito insolito e bellissimo che, attraverso gli alberi, racconta la storia di Reggio Emilia e del territorio. Lo cura Ugo Pellini, insegnante di Scienze Naturali.
ROMAGNA
Storia di Celti nell’area I Celti erano una stirpe civile e rispettosa dell’ambiente. L'occupazione gallica dell’attuale Romagna è un fertile e duraturo insediamento che, a distanza di oltre 2000 anni, ci ha tramandato tra le altre cose anche il dialetto romagnolo, misto di celtico e latino. Sito informativo molto interessante, a cura della redazione di “La Romagna”, una voce nuova in una terra antica.
UMBRIA & MARCHE
I Celti nell’Italia centrale Il questo sito si indaga su una serie di indizi trascurati dall’archeologia ufficiale, e si parla di Celti e di tradizioni celtiche nelle Marche e in Umbria: nella prima regione vivevano i Galli Senoni, nella seconda la misteriosa tribù degli Umbri-Umru, che sono inequivocabilmente Celti per Manlio Farinacci, studioso controcorrente di Terni. Nel sito si illustra la teoria del professore ternano.
VALLE d’AOSTA celtica. Cerchio di Annibale e Salassi.
Il Colle del Piccolo San Bernardo, spartiacque dei bacini della Dora Baltea e dell'Isère, è forse il valico alpino più antico che si conosca: qui si trova il Cerchio di Annibale, uno dei rari “cromlech” o cerchi megalitici presenti in italia. Il sito illustra i siti megalitici in regione e la presenza dei Salassi, che in località Pondel costruirono un grandioso ponte acquedotto per scopi minerari
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