I Celti hanno origine indoeuropea. Giunsero in Europa in
varie ondate, fra il 3500 e il 1500 a.C. muovendosi dalle regioni
centrali dell’Asia e attraversando il Caucaso e il Medio Oriente.
Le prime regioni europee in cui si svilupparono i primi segni della
cultura celtica furono l’area di Golasecca (Italia
nord-occidentale) nel XII-X secolo a.C., l’area mineraria di
Hallstatt (vicino alla città di Hallein, nell’Austria meridionale)
dove diedero vita a una cultura particolare sviluppatasi intorno all’VIII
secolo a.C., e quindi il sito di La Tène (Svizzera), laddove
raggiunsero la massima espressione artistica, sociale e spirituale nel
VI-V secolo a.C. Successivamente le tribù celtiche si diffusero
nell’intero territorio austriaco e svizzero, nella Germania
sud-orientale, in Francia, Belgio, Italia settentrionale e parte
dell’area centro-orientale, Spagna settentrionale, Ungheria, Repubblica
Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Serbia, Isole Britanniche, Irlanda e
nell’area centrale della Turchia.
I Celti furono portatori di una cultura e di una spiritualità comuni,
tuttavia definirli un unico popolo è sostanzialmente impreciso: tutti i
popoli celtici avevano in comune la suddivisione in tribù, i gruppi
tribali si riconoscevano in un antenato divino (Dèa o Dio) e in una lingua
con molte similitudini fonetiche e di significato, ma ciascuna tribù si
distingueva con il proprio nome, identità distinta e caratteristiche
spiccatamente proprie.
L’organizzazione sociale in tribù (teuta) o clan (famiglie), spesso in
lotta con le tribù vicine per il possesso di bestiame o di beni, era
l’unica forma di aggregazione sociale riconosciuta dai Celti, che non
crearono mai un unico grande “Stato dei Celti” né un grande impero.
In Italia i Celti si stanziarono nell’area che gli
storici chiamano Gallia Cisalpina: è il territorio che dalle Alpi
scende a sud comprendendo la pianura Padana, parte dell’Appennino
settentrionale e parte dell’Italia nord-orientale lungo la costa
Adriatica.
A Golasecca, città sulla riva del fiume Ticino, all’inizio del 1800
furono rinvenuti i primi resti di un’importantissima cultura che prese
il nome del luogo. La cultura di Golasecca si sviluppò a partire
dal XII-X secolo a.C., era diffusa nell’alta valle del Ticino, nell’Ossola,
nella medio-alta pianura del Piemonte e della Lombardia fra il Sesia e
il Serio e fino al Padus flumen (fiume Po). Le iscrizioni rinvenute in
zona dimostrano che queste popolazioni parlavano già una lingua celtica;
in questa area propria dei Leponti, che nel VI-V sec. a.C. furono i
primi Celti a utilizzare la scrittura. Fino a poco tempo fa definita protoceltica, secondo
gli studi archeologici più recenti la cultura di Golasecca si sta
configurando come la prima Età del Ferro in Europa.
Alcune fra le principali tribù celtiche presenti fra il V e il II secolo
a.C. furono i Taurinis, stanziati nell’attuale Piemonte, gli
Insubres (Piemonte orientale, Lombardia centro-occidentale e parte
del Canton Ticino), gli Orobii e i Leponti (Lombardia
settentrionale), i Cenomani (Lombardia orientale, Veneto
sud-occidentale, parte del Trentino e dell’Emilia).
Lingones e Boi si stanziarono nella valle Padana a sud del
Po (Gallia Cispadana) e i Senones nel territorio costiero della
Romagna spingendosi fino ai rilievi appenninici e più sud fino alle
Marche dove fondarono Senigallia, l’antica Sena Gallica.
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