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Il sito archeologico English translation by Google

Necropoli Gallica (scavi 1894-1899) individuata alla fine del secolo scorso. Il sepolcreto gallico di Montefortino di Arcevia ha restituito una cinquantina di tombe a inumazione, spesso con ricchissime associazioni funerarie, di cui oltre la metà si riferiscono a guerrieri.

Alcune sepolture si rinvennero prive di corredo, in quanto completamente depredate in precedenza, mentre di altre, ugualmente manomesse, fu possibile recuperare parte dell'associazione funeraria.

Per la ricchezza dei corredi, composti da ornamenti preziosi in oro e argento, da armi di ferro (spade di tipo La Tène con foderi, lame e punte di giavellotto, elmi) e di bronzo (elmi), da oggetti relativi alla cura del corpo e all'esercizio di attività atletiche (strigili, gabbiette per palestriti e specchi) e da una cospicua suppellettile domestica, costituita da vasi e calderoni di bronzo, da coltelli e spiedi di ferro, per la tipologia delle fosse sepolcrali e per la presenza di oggetti tipici della cultura di La Tène (fibule di bronzo, armille di vetro, spade e foderi di tipo celtico), queste sepolture senoniche si differenziano dalle coeve sepolture picene trovando, invece, interessanti confronti con deposizioni delle limitrofe aree transappenniniche.

Il sepolcreto è stato usato per un arco di tempo che dalla metà circa del 1V sec. a.C. arriva sino agli inizi del II sec. a.C. e non è stato escluso che alcune deposizioni appartengano a individui italici presenti all'interno della comunità senonica, che è contraddistinta dall'assimilazione di numerosi elementi culturali propri dell'ambiente etrusco-italico.

testo tratto dal sito del Museo Archeologico di Arcevia

Nella foto in alto: pianta della necropoli (E. Brizio 1899): evidenziate in giallo le tombe con oggetti esposti al Museo Archeologico di Arcevia

Alcuni scorci dell'area della necropoli denominata "i Pianetti" (e che gli abitanti del paese chimano "il Pianetto"), scoperta in un campo agricolo

 

 

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